ROI nei social media ed il fantastico mondo del vino del Nord-Est
E' passato un po' di tempo da quando ho scritto questo articolo.
Il mondo del digital è sempre in evoluzione e potresti trovare delle informazioni non più aggiornate.
Dopo un po' di silenzio, ritorno nel blog per offrire uno spunto di discussione interessante stimolato dal mio caro amico Stefano e dalla sua segnalazione di un video interessante "ROI nei social media" pubblicato sul profilo Youtube del progetto Ideatre60 di Accenture.
Durante la conferenza viene chiesto ad Andrea Boaretto, professore del politecnico di Milano che svolge un ruolo fondamentale nelle attività dell'osservatorio della multicanalità e del mobile, come è possibile calcolare i ROI nei social media.
Il ROI delle attività di promozione nei social media sono, infatti, uno dei cavalli di battaglia di chi propone attività di presenza delle aziende nei social network: talvolta con pochi investimenti si vende la chimera di avere grandi risultati.
Ma la verità è diversa: i social media in realtà sono solo un mezzo che ha investimenti tecnologici bassi e quindi garantisce un accesso allo strumento con un piccolo budget.
Ma l'accesso allo strumento non garantisce di per sè delle performance: è necessario prima di tutto stabilire se sia il proprio target sia presente nei social media e quali contenuti/feature possano fare al caso loro.
Infatti, continuare a diffondere gli stessi messaggi dei media tradizionali nei social network potrebbe essere addirittura essere nocivo e controproducente.
Per questo motivo un'attività nei social media non ha solo investimenti in termini di accesso allo strumento, ma anche di una vera e propria rivoluzione aziendale si deve:
- instaurare una relazione con i clienti con attività simili ad un CRM "colloquiale ed informale";
- fornire una serie di contenuti interessanti (ad esempio che ruotano intorno alla sfera della marca o prodotto);
- mettere veramente la faccia dell'azienda specialmente se essa è afflitta da gravi problemi strutturali che si ripercuotono anche nei social media );
- si devono fare anche investimenti in altre aree del web marketing a supporto (campagne PPC, ADV, Mail Marketing, SEO ricordiamo Emmelunga? :-) ;
- e chi più ne ha ne metta.
Insomma un semplice indicatore come il ROI, non sembra di fatto essere lo strumento migliore per verificare i risultati delle attività nei social media...sarebbe troppo semplice un indicatore del genere per valutare i rendimenti di una rivoluzione aziendale!
Volevo porre all'attenzione un settore che a prima vista può essere considerato lontano dai social media: ho visto in questo ultimo periodo le cantine vitivinicole delle zone del Nord-Est (zona dell'universo che adoro profondamente) investire in maniera importante nei social media in alcuni casi con attività di qualità: faccio ad esempio quelle di Vini Santa Margherita di Portogruaro capitanata dall'illuminato Lorenzo Biscontin , e delle Cantine Zonin capitanate dal visionario Francesco.
Queste aziende e queste persone secondo me sono un simbolo della rivoluzione: portare nei campi di vite del Nord-Est l'innovazione tecnologica, il dialogo con i clienti e la valorizzazione del territorio sono un grande passo. Sono sicuro che i bassi costi di investimenti iniziale dal punto di vista tecnologico abbiano rappresentato un plus per avviare attività nei social media, ma una rivoluzione aziendale non si inventa, si costruisce con pianificazione, lavoro e serietà!
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